Maledetti (maudits) è il quinto album del gruppo di rock progressivo italiano Area, pubblicato nel 1976 dalla Cramps Records. Durante le sessioni di registrazione dell'album, il batterista Giulio Capiozzo e il bassista Ares Tavolazzi lasciarono per qualche mese il gruppo per l'orchestra di Andrea Mingardi (suonano solo in alcuni brani dell'album) e furono sostituiti da altri musicisti. È l'ultimo album in studio degli Area con Paolo Tofani alla chitarra. Dal tour promozionale dello stesso anno furono tratti due album live, Concerto Teatro Uomo (1997) e Live 1977 (2002).

Descrizione

Il disco è un concept album che affronta tematiche politiche e sociali attraverso una storia fantapolitica. Il filo conduttore è illustrato nelle note di copertina dell'edizione originale:

Tracce

Testi di Gianni Sassi (non accreditato), musiche di Patrizio Fariselli e Paolo Tofani, tranne dove indicato.

Lato A
  1. Evaporazione – 1:45
  2. Diforisma urbano – 6:18
  3. Gerontocrazia (1) – 7:30
  4. scum (2) – 6:30
Lato B
  1. Il massacro di Brandeburgo numero tre in sol maggiore (3) – 2:20
  2. Giro, giro, tondo – 5:55
  3. Caos (parte seconda) (4) – 9:00

Tracce extra

La ristampa su CD edita dalla EDEL contiene anche un'intervista a Massimo Villa, Demetrio Stratos, Paolo Tofani e Patrizio Fariselli registrata il 27 ottobre 1976 durante un concerto all'Università Statale di Milano.

Note alle canzoni

  1. Secondo quanto riportato nelle note di copertina, l'introduzione cantata in greco sarebbe una libera versione di una ninna nanna orientale: "Processo di narcotizzazione esercitato dall'anziano sul bambino espresso dalla ninna-nanna dell'Asia Minore che introduce questo brano. In Asia Minore esiste l'usanza da parte dei vecchi di porre sotto al cuscino dei bambini un pane di hashisch [sic] per assicurargli un sonno lunghissimo".
  2. Il testo è tratto dal Manifesto per l'eliminazione dei maschi di Valerie Solanas. Il titolo originale della canzone è interamente in minuscolo.
  3. Il brano è una decostruzione del Concerto brandeburghese n. 3 di Johann Sebastian Bach, descritta così nelle note: "Demolizione del corporativismo musicale attraverso la progressiva cancellazione delle parti più importanti nello svolgimento dei contrappunti bachiani nelle prime 46 battute. L'attacco a J.S. Bach prescinde dagli aspetti personali del/sul compositore: si tratta della critica alla musica classica in generale. Bach paga per tutti gli altri. Va esclusa una lettura kubrichiana [sic] di tale atteggiamento".
  4. Seguito di Caos (prima parte) (mai registrata in studio), il brano è quasi interamente improvvisato. Il particolare processo compositivo è descritto così da Demetrio Stratos nelle note: "31 pezzetti di carta con scritti degli stati di banalità emozionale, 5 di violenza, 5 di ipnosi, 5 di sesso, 11 silenzi, vengono mescolati e ogni musicista ne sceglie 6 a caso. Ogni 90" l'improvvisazione è obbligatoriamente variata dal cambiamento dello stato emozionale che ciascun musicista ha scelto e sta cercando di interpretare. [...] In "Caos parte seconda" la funzione fondamentale è dunque totalmente liberatrice, non intende insegnare o mostrare qualcosa, ma tentare di abolire le differenze tra musica e vita".

Formazione

Area

  • Demetrio Stratos - voce, voce filtrata (in scum), organo hammond, campane, pianoforte
  • Patrizio Fariselli - ARP Odyssey, pianoforte, piano preparato
  • Ares Tavolazzi - contrabbasso (in Diforisma urbano, Gerontocrazia e scum)
  • Paolo Tofani - chitarra elettrica, chitarra acustica, sintetizzatore Tcherepnin, rasoio elettrico a batterie Philips, elettronica (in Evaporazione)
  • Giulio Capiozzo - batteria (in Gerontocrazia e scum)

Altri musicisti

  • Anton Arze - txalaparta (in Gerontocrazia)
  • Josè Arze - txalaparta (in Gerontocrazia)
  • Hugh Bullen - basso elettrico (in Diforisma urbano e Giro, giro, tondo)
  • Walter Calloni - batteria (in Diforisma urbano e Giro, giro, tondo)
  • Eugenio Colombo - kazumba (in Evaporazione)
  • Steve Lacy - sax soprano (in Diforisma urbano, Gerontocrazia e Caos (parte seconda))
  • Paul Lytton - percussioni (in Giro, giro, tondo e Caos (parte seconda))

Quartetto d'archi in Il massacro di Brandeburgo numero tre in sol maggiore:

  • Umberto Benedetti Michelangeli - violino
  • Armando Burattin - viola
  • Paolo Salvi - violoncello
  • Giorgio Garulli - contrabbasso

Tecnici

  • Piero Bravin - tecnico del suono
  • Ambrogio Ferrario - assistente tecnico del suono
  • Gianni Sassi - art director
  • Gian Michele Monti - illustratore
  • Tony Thorimbert - fotografie
  • Marcello Arfini - fotografie

Note

Collegamenti esterni

  • (EN) Dean McFarlane, Maledetti, su AllMusic, All Media Network.
  • (EN) Maledetti, su Discogs, Zink Media.
  • (EN) Maledetti, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
  • (EN) Area - Maledetti, su progarchives.com. URL consultato il 18 gennaio 2015.

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Maledetti (Maudits) Area recensione

Area Maledetti (Maudits) (2019, Gatefold, 180 grams, Vinyl) Discogs

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